Roulotte Antenate (Caravan) il forum

2023 - Francia al centro e non solo.

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view post Posted on 6/10/2023, 22:07
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Campeggiatore nell'anima

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Buongiorno Antenati, premetto subito che la lunghezza del racconto è consigliata per chi, stanco di contare le pecore, preferisce addormentarsi con qualcosa di diverso. :lol:
Grazie al cielo (e alla nostra roulottina e naturalmente alla Hyundai I20 che, ormai posso dirlo, l'ha trainata per l'ultima volta, ma con grande rimpianti e soddisfazioni, dato che è stata sostituita con una Dacia Sandero che mi auguro - ma incrocio le dita - mi dia soddisfazioni pari alla I20), anche quest’anno siamo riusciti a realizzare un bel viaggetto per la nostra cara Europa e pertanto, come di consueto, eccomi a “romanzare” il racconto del viaggio che, insieme alla mia famiglia e alla cara, anzianotta ma tutt’ora valida roulotte Laika Polo 39, abbiamo fatto alla scoperta di nuovi e interessanti posti, nello spirito e con le “procedure” che ormai ci contraddistinguono, con relativi aneddoti e vicissitudini incontrate. Come spesso è accaduto, l’incertezza della data di inizio delle ferie ha giocato un ruolo importante anche quest’anno.
Certo, i colleghi che avevano prenotato per tempo le ferie (chi in Messico, chi in Grecia o America o chi…a casa) avevano anche stabilito esattamente la data di partenza, mentre io non avevo deciso ancora nulla essendo nella quasi completa incertezza, anche perché inizialmente mi avevano detto che avrei dovuto lavorare il 12 e 13 Agosto (e per questo avevo provveduto ad allungare il rientro a mercoledì 30 Agosto). Poi invece è stato deciso che anche in quei giorni non si sarebbe lavorato, tuttavia ormai avevo deciso di partire la mattina del 14 e perciò la data è rimasta quella (anche se partire la settimana di ferragosto è quello che mi piace meno da sempre).
In ogni caso e visto che appunto non si lavora il sabato prima delle ferie, ne approfitto per dare una bella ripulita alla roulotte, oltre ad un controllo generale e pertanto sabato 12 Agosto mi reco al rimessaggio per tirarla fuori dal ricovero che per fortuna è al coperto sotto ad una tettoia.
Pertanto vado al rimessaggio, aggancio e sbrangt :ph34r: ecco che accade il primo guaio. Do la colpa al responsabile del rimessaggio ma in effetti è la mia perché non mi accorgo che uno dei piedini posteriori era stato tirato giù dal custode per evitare il movimento all’indietro della roulotte e pertanto appena la smuovo il piedino si pianta e si piega tutta la vite di scorrimento. Qualcuno già si preoccupa che le vacanze sono finite ancora prima di iniziare; da parte mia non mi perdo d’animo e intanto valuto il danno e il da farsi; sudando le cosiddette 7 camicie riesco ad entrare sotto la scocca e a svitare i bulloni che tengono fissati il piedino al pianale e, con un po’ di fatica, a toglierlo del tutto. Per fortuna al magazzino dove di solito porto la roulotte per i controlli e un buon lavaggio, hanno anche un po’ di attrezzatura meccanica per cui con qualche artificio e una morsa da banco riesco a raddrizzare la vite senza fine e la staffa piegata. Sudando altre 7 camicie (e siamo già a 14 senza aver percorso nemmeno un metro), :=/: riesco a rimontare il piedino con l’aiuto anche della posizione dell’altro rimasto intatto e che mi permette di studiare l’esatta tecnica di fissaggio (che ho visto è del tutto particolare e…artigianale). Il piedino non scorre liscio come prima ma con un po’ di olio di gomito in più scende abbastanza bene (mi sa che le prossime spese saranno un bel trapano avvitatore e un mover); ad ogni modo il lunedì mattina, una volta completato il solito trasloco di mezza casa, siamo pronti a partire. A parte l’idea (qualcuno ancora una volta potrebbe dire la “fissazione” ) di un ritorno in territorio francese, molto vasto e ancora in buona parte da esplorare, non avevamo una meta prefissata ma soltanto alcune ipotesi di visita; tuttavia una cosa era per me certa, volevo raggiungere almeno la cittadina di Clermont-Ferrand nella Francia centrale, cittadina che ha una bella cattedrale caratterizzata dalla colorazione scura per la particolare costruzione in pietra basaltica (e perciò appunto scura, siamo nella zona dei vulcani dell’Alvernia) e perché “sfiorata” nel precedente viaggio del 2019 (allora c’eravamo fermati a Le Puy en Velay, poco più a sud).


14/08/2023 - Firenze – Sollieres L’Enverse. Km 539,20

Dunque lunedì 14 Agosto, verso le 10 si parte con la roulottina agganciata. Una prima sosta con piccola deviazione a Bologna e poi una ad Asti per alcune spese “mangerecce” sono le soste lungo il tragitto per la Francia. Ad Asti acquisteremo anche Gino, il cocomerino, la cui storia, scritta da lui stesso, ve la illustrerò nel finale del viaggio.
Il passaggio in Francia anche stavolta ho deciso che avvenga dal Moncenisio, già affrontato durante il precedente viaggio del 2019 e fattibilissimo con la roulotte e agevolato fra l’altro dalle notizie che ci arrivano dal Frejus e soprattutto da Bardonecchia dove ci sono state delle frane conseguenti ad un nubifragio avvenuto il giorno prima; se poi consideriamo anche la “tassa” da pagare per attraversare il Frejus, preferiamo affrontare il Moncenisio e i bei paesaggi che si svelano via via che saliamo verso il passo.
Per fortuna questa volta ho usufruito anche del roaming internazionale col cellulare che mi ha permesso di avere a portata di mano un buon navigatore aggiornato e indicazioni precise su campeggi e itinerari per tutto il resto del viaggio.
Anche stavolta il Moncenisio è stato affrontato senza grosse difficoltà, il traffico era scarso e non c’è stato bisogno di fermarsi per far passare quelli dietro che non si sono visti mai se non a distanze considerevoli.
La motrice è stata ancora la fedele Hyundai I20 nonostante i suoi quasi 320.000 km sulle spalle..pardon sulle ruote, e quindi anche con qualche timore da parte mia, anche se i controlli sono stati effettuati regolarmente, e nonostante fosse già previsto il cambio con altra auto nuova (cambio previsto anche per gli esosi limiti imposti da alcuni Comuni sulla circolazione degli Euro 4 e addirittura 5).
In ogni caso devo dire che, a viaggio concluso, la I20 si è comportata egregiamente.
Una sosta sul piazzale del Mont Cenis per la foto ricordo, anche se il lago si intravede a malapena fra i banchi di nebbia presenti, nonché una leggera pioggerellina che però ci fa dimenticare i 35 gradi lasciati in pianura padana, ci accompagnano oltre il confine italiano.
Sul Mont Cenis ai piedi della diga.

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Nel precedente viaggio avevamo sostato in un camping a Bramans, già in territorio francese e anche questa volta abbiamo deciso di fare la prima sosta nella stessa zona anche se in un altro camping, dato che ci piace cambiare e provare nuove strutture. Il primo camping che incontriamo tuttavia risulta al completo ma non ci disperiamo perché nella zona ne avevo individuati altri due o tre e al limite si ritorna a quello a Bramans che era anche abbastanza grande (e d’altra parte il timore che partendo il 14 Agosto avremmo trovato qualche difficoltà in più l’avevamo messo in conto). Sulla stessa via troviamo poco a valle un’area di sosta camper vicino alla strada con anche colonnine elettriche, tuttavia preferiamo sempre appoggiarci ad un campeggio, anche se essenziale e senza fronzoli, per avere qualche servizio a disposizione in più come bagni e docce, anche se la Laika è abbastanza autonoma ( wc chimico, serbatoio di recupero acque grigie, ecc.). Poco prima avevo notato l’indicazione di un camping e decidiamo di saggiare il terreno. L’insegna, che tradurremo dopo come “Lasciarsi andare” o Lasciar perdere” ..Lasser Aller…….già dovrebbe farci riflettere, come pure la strada di accesso, poco più di un viottolo di campagna. Vicino alla reception faccio una manovra sbagliata e correggo la rotta con un po’ di arrosto di frizione (mi sa che se continua così si rimane a piedi). Poi cerco di fare inversione in uno spiazzo indicato da una signora alla reception, ma mentre faccio manovra rischiando anche di andare troppo vicino ad una scarpata, la stessa signora mi fa cenno che va bene quella posizione per il piazzamento. A questo punto decidiamo di rimanere lì anche per non fare brutte figure e togliere il disturbo con atteggiamento non proprio signorile, e perché in fondo si tratta di soggiornare solo una notte. Ci assicuriamo comunque della presenza dei servizi e della corrente anche se occorrono ben due prolunghe per arrivare all’unica presa esistente nei paraggi e che deriva direttamente dalla reception (e la seconda prolunga appare solo in un secondo momento perché ci avevano assicurato solo la presenza di una). Comunque sia ci piazziamo, una bella doccetta calda e servizi un po’ datati ma tutto sommato puliti, e l’accompagnamento di lampi dalla parte italiana, con due gocce di numero come battesimo e con la “suggestione” di tornare dai servizi accompagnati dalla luce dei lampi oltre che da una torcia data la totale assenza di illuminazione sul sentiero, ci fanno concludere questa prima giornata di viaggio. Ah, il tutto per un totale di 23€, ovvero 7 euro a testa più 2 € di elettricità (la piazzola, che praticamente non esiste, è gratis).
La stradina interna al campeggio "lascia perdere"...o giù di lì.... :lol:

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La quasi piazzola....

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l'insegna all'ingresso.

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15/08/2023 – Sollieres L’enverse – Ceyrat (Clermont – Ferrand). Km 424,60
Si riparte in direzione Chambery per strada normale, visto che è molto agevole e nel tardo pomeriggio arriviamo alla prima e unica meta programmata, ovvero Clermont-Ferrand, cittadina della Francia centrale nella zona dei vulcani. Ci fermiamo all’ufficio del turismo come ormai consuetudine per le indicazioni sui campeggi in zona, anche se devo dire che quest’anno, avendo a disposizione mappe e indicazioni sul cellulare, a volte ho usato gli uffici del turismo solo per alcune notizie aggiuntive utili per visitare più accuratamente alcuni posti o per acquisto di prodotti del territorio.
Anche a Clermont-Ferrand il primo camping che ci viene indicato risulta completo (e anche qui altro piccolo consumo di frizione per alcune ripartenze in salita) per cui ci dirigiamo al secondo che è ubicato nella cittadina limitrofa di Ceyrat a circa 2 km dal primo. Qui c’è posto e ci posizioniamo sotto ad un provvidenziale castagno nella parte destinata agli itineranti. Il campeggio, un tre stelle ben ordinato si compone di una zona vicino alla reception dove stazionano degli itineranti (ma sembra per qualche giorno in più), poi una zona centrale con delle case mobili per gli stanziali e infine una zona più lontana destinata a tende e itineranti più “frettolosi” come noi. Poco sopra ho detto del provvidenziale castagno dove ci eravamo piazzati perché la mattina dopo il cielo non promette nulla di buono e infatti poco dopo si scatena una mezza tempesta di vento e acqua che ci permette un parziale riparo mentre sistemo alcune cose lasciate all’aperto; le tende vicine sono messe a dura prova tanto da farmi temere di vederne qualcuna “partire”, mentre dall’altra parte l’acqua scorre copiosa in una piazzola dove ci sono altre tende, il che mi fa ancora di più apprezzare la bontà di avere una roulotte sollevata da terra e con un bel tetto rigido. Per fortuna dopo un mezzoretta di acqua e vento il temporale cessa per cui si può decidere di andare a visitare Clermont-Ferrand.

Il battesimo...in campeggio.

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Altra vista del camping sotto l'acqua.

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Ancora camping bagnato (camping Le Chanset).

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16/08/2023 – Ceyrat (Clermont – Ferrand) – Vichy – Thiers. Km 167,80
Il primo monumento che visitiamo e che ci fa fare anche il battesimo con lo stile Gotico Architettonico (quest’anno mi sono tolto la fame del Gotico e con ampie soddisfazioni) è naturalmente la cattedrale di Notre Dame dell’Assomption, la cui festa ricadeva appunto ieri, 15 Agosto. L’impressione è di stupore e meraviglia sia per l’imponenza della struttura, sia per la particolarità della pietra “nera” che naturalmente per la ricchezza dell’interno (ma anche l’esterno non scherza).

La cattedrale di Clermont - Ferrand.

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Alcuni interni.

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La facciata.

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Una piazza cittadina con fontana.

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All’uscita qualche tuono di troppo ci fa rifugiare in una libreria di fronte alla cattedrale per curiosare un po’. Poi si riaffaccia un po’ di sole e proseguiamo con la visita di altri monumenti, fra cui la chiesa di Notre Dame du port che apprendiamo essere stata da poco inserita fra i monumenti patrimonio UNESCO. La particolarità di questa chiesa è la colorazione completamente chiara (a differenza dello scuro della cattedrale di Notre Dame) e la particolare decorazione con fregi e particolari architettonici del tetto. Fra l’altro quasi per caso scopriamo un passaggio che permette di ammirare questi particolari architettonici proprio a livello del tetto e ne apprezziamo ancora di più i dettagli da questo privilegiato punto di vista.

Il tetto particolare della chiesa di
Notre Dame du port.

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Si prosegue alla ricerca di altre curiosità nel centro storico e infine si ritorna al campeggio. La sosta però è breve perché decidiamo subito la meta per il pomeriggio, ovvero la visita di Vichy che dista circa 60 km e perciò raggiungibile agevolmente con la sola auto.
Vichy, che da noi è una conosciuta e apprezzata marca di cosmetici, in realtà è una città termale famosa e apprezzata anche per le pastiglie a forma di esagono.
Noi visitiamo le antiche terme in stile Belle Époque con un bellissimo teatro e altri locali ottocenteschi dove fra l’altro si sta tenendo un concerto con musiche classiche e liriche che apprezziamo anche noi.
Una bella passeggiata al parco delle terme e nell’animato centro cittadino (e commerciale), non senza l’acquisto delle prelibate specialità locali a base di dolci, ci fa apprezzare ancora di più questa cittadina che conserva anche all’aperto dei bei portici in ferro stile Liberty.

Vichy, l'interno del padiglione ottocentesco.

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I bellissimi lampadari.

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L'interno del teatro.

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Il simbolo di Vichy.

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Attrazione fatale.
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Le fonti di acqua digestiva....bicarbonatosa.... :lol:

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I portici in stile liberty (sempre che non mi sbagli).... :rolleyes:

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Sulla strada di ritorno al camping facciamo anche una deviazione al paesino medioevale di Chateldon con un bel castello (privato e non visitabile) e un torrione e case a graticcio e un passaggio nel centro storico di Thiers, descritto da un poeta locale come un bel quadretto incastonato nella montagna e che meriterebbe sicuramente una visita più approfondita e meno frettolosa della nostra. Un salto al locale supermercato prima della chiusura (in Francia spesso i negozi chiudono verso le 19, 19.30 al massimo) e quindi il ritorno al camping per la cena e il meritato riposo.

La torre all'ingresso del paese medioevale di Chateldon.
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Panoramica di Thiers.

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17/08/2023 – Ceyrat – Bourges. Km 205,90
Il giorno dopo si riparte con destinazione Bourges, una cittadina che reputiamo interessante e ideale per visitare alcune località della Francia centrale, individuate da mia figlia (l'obiettivo sarebbe di visitare Orleans, ma qualcosa mi dice che per una ragione o per l’altra la visita sarà rimandata a data da destinarsi….meglio lasciare qualcosa in tavola, altrimenti passa l’appetito). Lungo l’autostrada ci fermiamo per una piccola sosta in un’area di servizio in compagnia di numerose roulotte e una in particolare veramente antenata (forse una Notin?) che naturalmente fotografo subito!.

Nel parcheggio roulotte di un'area di servizio....piuttosto affollato.

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La ricerca del camping questa volta è quasi immediata perché ce n’è uno proprio nel parco vicino al centro storico. La piazzola assegnata non è proprio all’ombra, dato che le temperature sono ancora sull’ordine dei 30 gradi, ma notiamo che la zona destinata agli itineranti è proprio quella centrale (lateralmente ci sono piazzole molto ombreggiate ma destinate a chi soggiorna più giorni). Dato che il tempo è buono ne approfitto per montare il gazebo che abbiamo già utilizzato con soddisfazione l’anno scorso) e che ci permette di cenare all’aperto e con una certa privacy.

Il camping Aquadis Loisirs.
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La nostra piazzola con gazebo.

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Considerato che siamo a metà pomeriggio decidiamo di far visita al centro storico di Bourges in attesa di pianificare per bene l’itinerario di domani. All’ufficio del turismo ci facciamo dare una piantina e seguiamo l’itinerario segnato per visitare i principali monumenti fra cui, manco a dirlo, la bellissima cattedrale gotica di sant’Etienne con dei portali bellissimi e delle vetrate altrettanto magnifiche (somiglia molto a Notre Dame di Parigi), ma anche alcune case a graticcio del centro storico sono molto belle e particolari; purtroppo vedremo solo l’esterno del bello e imponente palazzo nonché casa museo di Jaques Coeur un mercante francese piuttosto noto da queste parti. Terminata la visita si ritorna in campeggio per programmare l’itinerario del giorno successivo.

Alcuni edifici caratteristici del centro storico di Bourges.
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Una delle caratteristiche fontanelle.

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Il portale della basilica.

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L'interno gotico.
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Alcune bellissime vetrate.

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Altro interno - la navata centrale.

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I bellissimi portali.

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La facciata.
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18/08/2023 – Bourges - Abbazia di Noirlac – Nohant (Casa di George Sand) – Chateauroux. Km 199,90
Sulla strada per Bourges avevamo visto le indicazioni per l’abbazia cistercense di Noirlac per cui, sempre con base a Bourges, decidiamo di fare qualche chilometro indietro e visitare questa Abbazia. Prima dell’arrivo a Noirlac ci fermiamo a vedere cosa indica un pinnacolo in centro strada e ci accorgiamo che quello è il monumento che indica il centro geografico della Francia. Dopo quello italiano che si trova vicino a Narni, in Umbria, abbiamo così raggiunto anche il centro della Francia! (sulla strada del ritorno seguiremo anche le indicazioni per il Padiglione del Centro della Francia, che però scopriremo essere solo una lapide posta fra l’altro all’interno di un’area di servizio autostradale – ma con accesso anche dall’esterno). Ci fermiamo per la classica foto di rito e poi via alla visita di Noirlac; l’abbazia è stata restaurata completamente, ha un bellissimo chiostro e il complesso è molto bello ma decisamente spoglio (anche nella basilica non c’è nulla) comunque si visitano tutti gli ambienti (alcuni veramente notevoli) e poi ci dirigiamo a Nohant-Vic, paese dove ha vissuto ed è sepolta George Sand che è stata scrittrice e anticonformista nonché amante per un po’ di tempo di Frederik Chopin e dato che la figlia, nella sua tesi su Chopin ne ha parlato e ne conosce bene la storia, ha proposto di visitarne la casa dove ha abitato per un bel po’ di tempo.

Qualche particolare dell'interno dell'Abbazia di Noirlac.

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Particolare del bellissimo chiostro.

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L'esterno di Noirlac.

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La chiesa, luminosa ma completamente spoglia.

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Altra vista del chiostro.

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A Nohant si visita la Maison George Sand (con visita guidata e depliant anche in italiano per gli ignoranti “anziani”), la tomba nel piccolo cimitero annesso e il borgo circostante. Sulla strada del ritorno ci fermiamo anche alla piccola chiesa di VIC ricca di pitture riscoperte proprio dalla Sand e facciamo una rapida vista alla cattedrale di Saint Andrè a Chateauroux che ha la facciata completamente fasciata da ponteggi per i restauri in corso ma ci permette di apprezzare l’architettura Gotica interna e le magnifiche vetrate. Un rapido giro in auto nel centro e poi rientriamo in campeggio.

La biblioteca della Maison di George Sand.

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L'esterno della casa.

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La tavola con ospiti illustri.
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La chiesetta del piccolo villaggio.

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La colonna indicante il Centro della Francia e il particolare dell'indicazione.

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I dipinti all'interno della chiesa di Vic "scoperti" dalla Sand.

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La cattedrale di Saint Andrè a Chateauroux.

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E le bellissime vetrate.

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19/08/2023 - Chartres. Km 209
Si riparte con destinazione Chartres per visitare la celebre Cattedrale, descritta come la più grande e bella di Francia e con 156 bellissime vetrate a mosaico. Il navigatore ci indica un camping vicino al centro lungo l’Eure e lo impostiamo subito. Il camping ha molta ombra e servizi moderni ed è a meno di 15 minuti a piedi dal centro città, raggiungibile tramite un sentiero che costeggia il fiume. Dato che è ancora presto ne approfittiamo subito per fare un giro in città e vedere anche la Cattedrale, ma decidiamo di usare l’auto per fare prima. La cattedrale di Chartres non delude le aspettative ma la cosa che mi è piaciuta di più, oltre le magnifiche vetrate, è stata la parete tutta scolpita che circonda l’altare all’altezza dell’abside (probabilmente ha un nome ben preciso ma al momento mi sfugge); in pratica è come un libro scolpito con le scene dell’antico e nuovo testamento ma di una bellezza abbagliante. Proseguiamo la visita con i magnifici portali esterni e le viuzze del centro storico, piccolo ma carino. E’ l’ora di rientrare in campeggio ma prevediamo di ritornare in nottata per assistere allo spettacolo luminoso di proiezioni su alcune facciate degli edifici del centro storico, come da depliant recuperato presso il locale ufficio del turismo. Purtroppo abbiamo fatto i conti senza l’oste, ovvero che il camping chiude i cancelli alle dieci di sera e noi che ci eravamo attardati qualche minuto in più per la cena, ci ritroviamo con l’auto davanti al cancello chiuso e siccome non ci andava troppo di fare il sentiero a piedi lungo il fiume completamente al buio (anche se c’erano i cancelletti pedonali sempre apribili con un codice), decidiamo di rinunciare. Qualcuno è già un po’ disperato per il mancato spettacolo e per il da farsi di domani non ancora programmato, ma il sottoscritto è convinto che la notte porti consiglio e così si va a letto tranquilli.


Il bellissimo coro scolpito.

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L'esterno.

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La navata centrale.

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La facciata.

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Vista laterale.
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E il campeggio De L'Eure.
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20/08/2023 - Parigi. Km 237,10
La notte in effetti porta veramente consiglio. Mi sovviene che la figlia aveva parlato del desiderio di visitare la tomba di Chopin nel cimitero di Pere Lachaise di Parigi e siccome Parigi dista circa 70 km da Chartres ecco che ho trovato il modo di impegnare il giorno successivo (e la proposta viene accettata a pieni voti da tutti).
La visita di un cimitero non è certo fra le mete indicate per una vacanza ma Pere Lachaise è un cimitero monumentale, conosciuto in tutto il mondo e famoso per alcuni personaggi importanti che vi sono sepolti. Pertanto imposto il navigatore per il cimitero di Pere Lachaise e partiamo. Già a una trentina di km da Parigi intravediamo la sagoma della Tour Eiffel e la cosa ci riempie di gioia. Dopo un tunnel già siamo nella periferia di Parigi ma il navigatore indica ancora circa 25 km alla meta. Abituati come siamo alle nostre città che quando il navigatore segna 25 km sappiamo che da un lato siamo oltre Firenze e dall’altro oltre Pistoia, la cosa ci meraviglia un po’, ma qui siamo in una metropoli da qualche milione di abitanti. Il traffico scarso (ma è vero che è anche domenica) ci fa arrivare all’ingresso di Pere Lachaise abbastanza agevolmente. Chiediamo notizie per parcheggiare ad un tassista che ci indica la possibilità di parcheggio anche negli stalli dei tassisti, basta lasciare un po’ di spazio per loro e soprattutto oggi che è domenica, sono piuttosto tolleranti. Non tanto convinti facciamo un nuovo giro e il “sedere” ci viene in aiuto trovando un posticino proprio a 50 metri dall’ingresso (e dato che oggi è appunto domenica manco si paga il parcheggio!).
Fotografiamo anche la piantina all’ingresso per sapere dove sono le sepolture che ci interessano, ma usiamo soprattutto il navigatore a piedi. La prima tomba che visitiamo è naturalmente quella di Chopin (abbiamo fatto George Sand, la compagna e quindi ora facciamo il protagonista); accanto c’è sepolto pure un altro pianista famoso, anche se più recente, ovvero Michel Petrucciani che molti di voi ricorderanno. Proseguiamo ma ora vado in ordine sparso di visita perché sono tanti gli artisti sepolti e conosciuti; Edit Piaf, per esempio che fatichiamo un po’ a trovare finchè un signore ci dice: Edit Piaf? Si, rispondiamo, ce l’avete giusto dietro di voi!! Poi Amedeo Modigliani, scultore livornese (quello delle teste allungate e della beffa dei ragazzi livornesi che scolpirono delle false teste che ingannarono anche i critici), con tanto di sciarpa del Livorno e poesie dedicate, Marcel Proust, Honorè de Balzac, Oscar Wilde, Eugene Delacroix, pittore, il chitarrista Jim Morrison (molto visitata), Simone Signoret e Yves Montand (che era di Lucca e si chiamava Ivo Livi e quando si trasferì in Francia, ricordandosi di quando la madre lo chiamava per il pranzo e gli diceva “Ivo, monta!” e da qui decise di chiamarsi Yves Montand (reminiscenze di vecchia tv). Infine ci fermiamo ad una tomba imponente per vedere di chi sia; si tratta di un politico francese che sicuramente avrà fatto qualcosa di buono per meritarsi una tomba così imponente.

La tomba di Chopin.
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E quella di Petrucciani.

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Amedeo Modigliani.

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Edit Piaf.
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Yves Montand e Simone Signoret.

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Marcel Proust.

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Oscar Wilde.

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Terminata la visita e su indicazioni della navigatrice umana, puntiamo su Montmatre per vedere Parigi dall’alto. Anche qui il “sederino” ci viene in aiuto e troviamo posto quasi a ridosso della scalinata di ingresso alla basilica del Sacro Cuore. La coda che c’è all’ingresso non ci scoraggia e difatti dopo pochi minuti entriamo a visitare la bellissima basilica. L’unico cruccio è di non essere saliti sulla cupola più per un errore nell’interpretare il percorso di ingresso (all’esterno ma non dove pensavamo noi), per cui proseguiamo con il mercatino degli artisti, il mulino de la Galette, il monumento a Dalida e le varie viuzze del quartiere.

Veduta di Montmatre.
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I soliti lucchetti per chi si lascia...poco dopo....ehm... :fisch.gif: (scherzo). ^_^

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L'interno della Basilica del Sacro Cuore.

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Il mercatino degli artisti.

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Il monumento a Dalida e il mulino de la Galette.

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Il parcheggio proprio ai piedi della scalinata.

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Gli Champs Elises (visitati alla fine della giornata parigina).

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Si riparte per la visita solo in auto del quartiere latino, passando da place de la Concorde, poi accanto al centro Pompidou e alla Sainte Chapelle (che sarebbe stata da visitare ma era necessaria la prenotazione (o almeno così mi ha detto un collega al quale ho chiesto poi il video perché c’era stato due settimane prima) e poi la coda era piuttosto lunga, poi vista e foto esterne a Notre Dame (toh, ma allora siamo sull’isoletta che divide in due la Senna), e al quartiere del Marais. D’un tratto ci troviamo quasi sotto alla Tour Eiffel (non pensavo si potesse arrivare a due passi con l’auto); mi fermo un minuto nel posto taxi ma qui sono meno tolleranti, per cui mi sposto dall’altro lato e qui ecco il terzo “sederino”; nel piccolo parcheggio verso il Champ de Mars una macchina va via e ci lascia un posticino utile per scattare due foto e qualche acquisto per ricordo. Prima di lasciare Parigi imposto il navigatore per un passaggio intorno all’Arc de Triomphe e sugli Champs Elyses che percorreremo in auto fino al centro per poi riuscire dall’Arc de Triomphe e prendere la strada che passa sotto al quartiere della Defence. Dato che sulla strada per Chartres si trova pure Versailles, che ne dite se facciamo una puntatina anche lì per vedere almeno l’ingresso? Detto, fatto! Eccoci al parcheggio di fronte all’ingresso ma solo per una foto ricordo esterna e per magari programmare in futuro, se il cielo lo vorrà, un ritorno per una visita più approfondita e certamente di qualche giorno in più, di Parigi e Versailles.


La I20 ai piedi della Tour Eiffel.

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L'arco di trionfo.

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Ai piedi di sua Maestà la Torre Eiffel.

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Dalla parte del Campo di Marte.

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E infine almeno i cancelli dorati di Versailles.

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Ma eccoci di ritorno a Chartres per il meritato riposo. Riposo? Non sia mai detto!! Dopo una cenetta piuttosto frettolosa non possiamo mancare la visita allo spettacolo luminoso di Chartres che abbiamo mancato ieri sera e perciò alle 21.45 ci tuffiamo in paese per assistere alla proiezione di varie figure sui principali monumenti cittadini. Purtroppo sappiamo che poi la macchina la dovremo lasciare all’esterno del Camping perché i cancelli li chiudono sempre alle 22. Assistiamo pertanto alla proiezione sulle absidi e sulla facciata della basilica della storia della basilica stessa con effetti veramente suggestivi. Proseguiamo lo spettacolo seguendo la piantina in dotazione con la visita delle altre proiezioni al Museo delle Belle Arti, alla collegiale di Saint-Andrè, poi ai ponti lungo l’Eure, agli antichi lavatoi e infine alla Eglise di Saint Pierre che incontriamo per ultima e della quale notiamo le bellissime vetrate completamente illuminate da dentro (all’inizio sembrava fosse la proiezione luminosa, poi invece ci siamo accorti che era una luce fissa), tanto che ci invita a ritornare domattina prima della partenza per visitare meglio questa chiesa. E infatti la mattina dopo siamo di nuovo in paese per visitare questa chiesa che è in restauro ma ci permette ugualmente una bella visione (anche questa è in stile Gotico e le vetrate sono veramente belle). Infine ci dirigiamo per la visita della Maison Picassiette, ovvero una casa tutta particolare fatta di mosaici e figure strane fatte con sassi e vetri colorati. Purtroppo notiamo dal cartello che apre il martedì, per cui ci limitiamo a fare qualche foto esterna e guardando le foto postate su internet.

Tre immagini dello spettacolo luminoso proiettato sulla facciata di Chartres.

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La scuola di Belle arti.

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Il convento di Saint Andre'.

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La Basilica di Saint Pierre.

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L'interno la mattina dopo.

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Altre viste delle vetrate.

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21/08/2023 - Blois – Chaumont. Km 187,70
Si riparte con direzione sud con l’intenzione di fermarsi qualche giorno nella valle della Loira per visitare almeno due castelli.
Ci dirigiamo a Blois in quanto zona abbastanza centrale per visitare i castelli e ci fermiamo come al solito all’ufficio del turismo per indicazioni sui campeggi.
Purtroppo stavolta interpretiamo male le indicazioni ricevute e mi affido a internet che trova due campeggi a Chaumont, a circa 15 km da Blois che tuttavia per noi non sono un problema. Scegliamo quello sulla riva sinistra della Loira, (Greve sur Loire) un Municipale 2 stelle da ben 20 euro a notte, vicinissimo al castello di Chaumont, altro bel castello sulla Loira. Il camping in pratica non ha piazzole ma solo un grande prato dove ci possiamo sistemare a piacimento (in realtà ogni tanto spunta un numero dall’erba, ma evidentemente non viene tenuto in considerazione). Dopo una breve ricerca ci piazziamo non lontano dai servizi, all’ombra e con frutta fresca (more di rovo) a disposizione. Dato che è ancora presto decidiamo di ritornare a Blois per la visita del paese e del castello. La biglietteria del castello di Blois è ancora aperta e il tempo per visitarlo c’è per cui entriamo senza indugio. Per la visita, ma lo useremo anche negli altri castelli, ci danno un tablet che in ogni stanza ci illustra quadri e mobili ma ci fa vedere anche le scene virtuali con cambio automatico quando entriamo in una nuova stanza, oppure con l’inquadratura di una figura o una data su un cubo all’ingresso. Un’occhiata anche al giardino ed è l’ora di rientrare tralasciando per ora, ma sarà anche per dopo, la visita alla bella Cattedrale e al quartiere lì intorno.


- Fine prima parte - a breve la restante parte del racconto.......
e...scusandomi per il ritardo, ecco la seconda parte del "romanzo".......

Castello di Blois.

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Un interno.

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Altra vista esterna.

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La casa della magia di fronte al castello, (ci sono tre draghi che "si affacciano" quando è aperta).

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Al ritorno al campeggio monto anche il gazebo per una cenetta all’aperto e rilassante.

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22/08/2023 – Chaumont – Chambord – Amboise. Km 119
La mattina dopo ci svegliamo al rumore delle mongolfiere che passano sopra il campeggio e dopo colazione partiamo per visitare il primo castello in programma ovvero Chambord. Poco dopo l’apertura delle 10 ci apprestiamo alla visita anche se la coda è abbastanza consistente; tuttavia una ragazza alla biglietteria ci dice che le biglietterie all’ingresso del castello sono vuote e infatti all’ultima postazione passiamo subito. Il castello è a buon titolo il simbolo di tutti quelli della Loira (anche se ciascuno ha particolari importanti), tuttavia questo per dimensioni e tipologia architettonica li racchiude un po’ tutti. E’ grande e con un parco importante (il solo muro di cinta è lungo 32 km!) e sembra quasi un castello delle fiabe. In pianta sembra come le pale di un mulino a vento ed è incentrato su un magnifico scalone centrale con doppia elica che permette a chi sale e a chi scende di non incontrarsi mai (dicono che questo scalone sia stato ispirato dagli schizzi di Leonardo da Vinci, in ogni caso è certo che non vi ha partecipato anche perché di costruzione appena più recente). Si visitano i tre piani e il terrazzo e dopo “sole” quattro ore usciamo, tralasciando la visita del parco (si poteva usufruire anche di una macchinina elettrica tipo quelle che usano sui campi da golf) ma un po’ per via del caldo (siamo ancora sui 32/33 gradi), sia per la visione dall’alto del giardino e del parco che abbiamo avuto dal castello, decidiamo di rinunciare. Paghiamo 6€ per il parcheggio e decidiamo di andare a visitare il secondo castello. La scelta cade su Amboise, non lontanissimo e almeno andiamo a trovare il nostro Leonardo da Vinci. Dopo poco più di mezzora si parcheggia e si visita il castello di Amboise che costeggia anch’esso la Loira. La visita richiede meno tempo per cui seguiamo le indicazioni del navigatore per la tomba di Leonardo e poi gireremo un po’ per il centro storico. Prima ci indica una via, poi ci fa tornare indietro, insomma decidiamo infine di ritornare al castello per sapere dove si trova Leonardo e ci indicano che è proprio lì vicino all’ingresso ma essendo la cappella che lo accoglie, in restauro, non è possibile visitarla. Inoltre capisco perché non l’avevamo notata prima; la cappella (dicono in stile gotico) era completamente “mascherata” da ponteggi e reti (credevo che fosse una delle torrette del muro del castello che stavano restaurando, invece era proprio la cappella della tomba); vabbè ci dispiace per Leonardo ma dato che abbiamo Vinci a circa 30 km da casa nostra faremo un giro a casa sua direttamente.
Nel centro storico si gira per viuzze e negozi; l’insegna di una farmacia indica che ci sono 41 gradi; una rapida consultata al meteo ci dice che sono 34 ma percepiti 37. Dato che la media è proprio 37 (37,5 per la verità) optiamo per la percepita che però, specialmente per queste latitudini è molto alta.
Si torna in campeggio stanchi ma felici per la giornata piena e soddisfacente, non prima di aver chiesto alla reception entro quando dobbiamo partire e sentendo che si può rimanere fino alle 18, ci apprestiamo a visitare anche il castello di Chaumont che è proprio a due passi dal camping.

Castello di Chambord.

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Lo scalone centrale.

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I giardini visti dal tetto-terrazzo.
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Altra stanza interna.

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Altro particolare dal tetto.

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Altra vista dall'esterno.

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Amboise.

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Il centro storico del paese visto dal castello.

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La Lora dal castello....(Loira, Loira, la Lora ce l'ho vicina a casa :o: :lol: )....
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Altra vista esterna.

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23/08/2023 - Chaumont - Voissac. Km 246
Difatti la mattina dopo alle 10 siamo all’ingresso superiore del castello pronti per la visita. Il biglietto è il più caro di tutti (20 € a testa), ma poi capiamo il perché. Il castello ospita anche il festival internazionale dei giardini per cui si visitano anche questi. Il festival consiste principalmente in ambienti riprodotti e ospitati in circa 24 quadri a tema con giochi di acqua, anche colorata, piante di tutti i tipi e animali acquatici. All’interno, oltre alla Boutique c’è pure un ristorante con tavolini interamente circondati dal verde, veramente suggestivo. Finita la visita dei giardini si prosegue col castello vero e proprio, le scuderie, la serra tropicale e le stalle; in alcuni ambienti sono ospitate mostre d’arte moderna che a volte mi fanno un po’ arricciare il naso, ma tutto sommato si legano bene con la parte del castello dove ancora sono presenti mobili, suppellettili e ambientazioni dell’epoca; se poi si considera che il castello ha anche un bel parco con altre ambientazioni particolari, come il giardino giapponese o dei percorsi particolari nonché aiuole fiorite e ben tenute e spettacolari cedri, ci si può ritenere pienamente soddisfatti della visita (e meno male che ce la siamo potuta prendere comoda con l’uscita tarda dal campeggio perché anche stavolta ci sono volute più di quattro ore per visitare il castello).
E’ l’ora di ripartire e ci dirigiamo verso sud per strade traverse.

Due viste dei quadri - giardino.

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Un padiglione - serra.

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L'ingresso al castello di Chaumont.

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La cappella interna "decorata" o forse deturpata da installazioni moderne (rami e foglie variamente disposte).

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Altro interno d'epoca.

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Il cortile interno aperto verso la Loira.

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Qualche "roulotte" d'epoca.

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Una bella aiuola fiorita.

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E il bel viale alberato con cedri all'ingresso delle scuderie.

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Verso le 18 e 30 decidiamo di uscire dalla superstrada che avevamo preso per fare una tappa intermedia di sosta. Mentre le signore fanno un po’ di spesa in un centro commerciale prima che chiuda (come ho detto sopra, in Francia alcuni supermercati chiudono già alle 19), il sottoscritto si mette a cercare un campeggio in zona per la sosta notturna. Cercando sulla mappa individuo un campeggio municipale a circa 7 km di distanza e un altro poco più in là. Decidiamo di vedere il primo e ci dirigiamo verso l’abitato di Voussac. All’arrivo svolto nella stradina e vedo solo un cartello con la scritta APERTO; entriamo con la roulotte ma dentro c’è il deserto, tanto che mi chiedo se sia veramente questo il campeggio. In effetti le colonnine per la corrente ci sono e su un lato si intravedono dei servizi in una casetta in muratura. In effetti da un controllo rapido risulta un bagno normale, uno per disabili, una doccia con acqua calda e saliscendi e due lavandini, mentre nel Bureau lì vicino, oltre ad alcuni depliant c’è un lavello per le stoviglie, cassonetti, ecc. Una signora di una casa confinante ci dice che possiamo sistemarci che fra un’oretta dovrebbero ripassare dei funzionari. Scelgo la piazzola più in pari, mi collego e mi vado a fare una bella doccetta calda e quando anche le signore stanno andando anche loro alla doccia ecco che arrivano due ragazze con tanto di gilet alta visibilità; prontamente richiamo “l’interprete” per evitare di fare brutte figure e così veniamo a conoscenza che è un campeggio di transito che non vede spesso molte persone (nella giornata di ieri c’erano state 9 persone); per farla breve ci facciamo fare il conto e dare qualche indicazione sul circondario ma capiamo che anche qui sono piuttosto campanilisti e anche le cittadine di Montlucon o Montmarault lì vicino che avevo adocchiate per una rapida visita, non raccolgono pareri molto incoraggianti. Insomma paghiamo la bella cifra di 15,75€, tassa di soggiorno compresa, e su loro richiesta, ci facciamo rilasciare pure la ricevuta su carta copiativa, come souvenir. Trascorriamo la notte soli soletti e la mattina puntualmente siamo svegliati dal canto del gallo mentre cavalli e pecore vanno a pascolare tranquillamente nella fattoria limitrofa, e già alle 7.30 c’è un addetto a fare le pulizie nei bagni (che avevamo provveduto già noi a pulire accuratamente); praticamente un paradiso terrestre (tanto che la moglie proporrebbe di fermarci qualche giorno), ma purtroppo è e rimane una tappa di trasferimento sulla via del ritorno, per cui la mattina, con calma, ma riprendiamo il tragitto sulla via del ritorno.

Alcune immagini del campeggio pluristellato e "lunato" di Voussac. :D

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24/08/2023 - Voussac – Mirmande. Km 321,50
Ripartiamo a malincuore da Voussac e seguiamo le indicazioni per Rouanne perché intendiamo rientrare passando o sfiorando la Provenza e quindi zona Avignone, cercando tuttavia di evitare, per quanto possibile gli stessi tragitti degli anni passati. Sfiorando Lione ci becchiamo la famosa “canicula” più volte sentita per radio; fermandoci in un’area di servizio ci becchiamo la vera e propria afa da 41 gradi e approdiamo lungo le rive del Rodano nella zona già assaporata anni fa di Tournon. Scegliamo un camping un po’ interno a Mirmande una località non lontana da Valence, dove almeno c’è un po’ più fresco. Qui c’è un po’ di animazione per bambini e un po’ di affollamento, ma tutto sommato senza grossi fastidi.

Il ponte sospeso sul Rodano.

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E il campeggio a Mirmande.

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25/08/2023 - Mirmande – Castellane. Km 241,60
Anche questo è stato un camping di passaggio e perciò la mattina si riparte con destinazione Castellane, porta delle gole del Verdon, dove arriviamo nel tardo pomeriggio. Questa volta scegliamo il campeggio più lontano di Castellane verso le gole del Verdon (l’altra volta ci eravamo fermati al Federic Mistral, ovvero il primo). Anche questo è piccolo e a conduzione familiare ma tranquillo e ombreggiato (la mattina ci sono 16 gradi e si respira). Ne approfittiamo per fare una passeggiata per il centro storico di Castellane che l’altra volta non avevamo visitato, e per farci dare qualche indicazione dal solito ufficio del turismo per fare una piccola escursione nei paraggi, pur trattandosi anche in questo caso di una tappa intermedia. La mattina dopo infatti decidiamo di fare la salita (circa 45 minuti a piedi) al roccione soprastante il paese dove è costruita la chiesetta di Notre dame du Roc, da dove si gode un bel panorama sulla prima parte delle gole del Verdon e sul paese di Castellane ai piedi dello sperone roccioso. Dopo la discesa si visita anche il locale mercato settimanale dove notiamo alcune bancarelle curiose, come quella di un fruttivendolo con la frutta perfettamente disposta o come la roulotte adattata a negozio da barbiere. Non possiamo esimerci dall’acquistare un bel Poulet Rotì con una montagna di patate arrosto e erbette provenzali.

Castellane, particolare del centro storico.

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La cappellina di Notre Dame du Roc sopra Castellane.

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L'inizio delle gole del Verdon.

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La roulotte trasformata in negozio di barbiere.

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Il colorato banco di un fruttivendolo.

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Il chiosco del venditore di lavanda sulla strada per Grasse.

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A mezzogiorno riprendiamo il tragitto fermandoci per acquisto del miele di lavanda e profumi vari nel chiosco già visitato anni fa sulla strada per Grasse. Si perché, aimè, l’obiettivo ancora una volta è proprio Grasse e con essa anche una delle profumerie presenti che odorano anche di soldini che svolazzeranno via. Comunque anche stavolta si riesce ad uscire quasi indenni da questi templi profumosi, anche con la roulotte al seguito, nonostante abbia fatto due giri sfiorando il centro storico a causa di un errore su una rotatoria, ma con agevole parcheggio negli stalli riservati ai bus, sempre presenti nelle vicinanze di questi negozi. Si prosegue fino a Imperia dove è prevista la sosta prima dell’ultimo tratta italiana. Si perché tutto si fa purchè non accontentarsi, ovvero dato che ci rimane ancora mezza giornata di tempo le Signore vorrebbero, anzi vogliono andare a visitare Triora, ovvero il paese delle Streghe e dato che volevano già da un pezzo arrivarci partendo da Prato, ora che siamo sulla strada del ritorno e guarda caso passiamo non lontani dal paese, mi tocca organizzarmi per fare quest’ultima “fatica”. Naturalmente già a Castellane avevo dato un’occhiata a qualche campeggio in zona senza grossi risultati. Interpellato anche il sig. Google mi risponde con un “ma che vuoi da me, sono cose che non mi competono, senti Lidia, la Bicina che c’è già stata e conosce la zona più di me!” E così, cercando di disturbare il meno possibile, mando un messaggio di ricerca al motore di ricerca Bicinibicini che risponde prontamente; tuttavia il camping in memoria viene giudicato non soddisfacente per cui attendo gli aggiornamenti promessi, aggiornamenti che arrivano puntualmente la mattina della partenza da Castellane, per cui senza ulteriore indugio memorizzo sulla mappa il campeggio di destinazione e parto tranquillo. Bicina batte Google 1-0.

Pollo arrosto bello e tosto. :D

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26/08/2023 - Castellane – Grasse – Triora (Imperia - Camping de wijnstok). Km 283,50
Arriviamo nel tardo pomeriggio al camping De Wijnstok vicino a Imperia; la receptionist non sembra molto propensa ad accoglierci (forse perché rimarremo solo una notte?), tuttavia il “Capo campo”, come lo chiamo io paragonandolo alla stessa figura che abbiamo in cantiere, si mostra più disponibile e ci indirizza ad una piazzola non grandissima ma in pari e ombreggiata (non sarà possibile tenere nemmeno l’auto ma dobbiamo parcheggiarla in una zona vicina), anche se vedo una piazzola limitrofa, un po’ più grande, che rimane vuota.
Dato che sono ancora le 5 del pomeriggio e alla Reception ci dicono che dobbiamo togliere le tende entro le 11 di domattina (si vede che siamo entrati in un altro Paese!) e facendo due calcoli, decidiamo di andare subito a visitare Triora. In circa un’oretta e dopo molte curve giungiamo a Triora, visitiamo il bel paese (in effetti ne valeva la pena), qualche negozio “stregonesco” e facciamo in tempo a visitare anche il museo comunale, evitando solo la visione di un filmato (ma durava più di un’ora). Dopo un’altra oretta si ritorna al campeggio per una cenetta in roulotte dopo aver fatto una bella doccia (gelata per le signore e calda per me, a causa forse di un malfunzionamento della gettoniera – ma forse era più per una non conoscenza del meccanismo); in ogni caso mi è sembrato controproducente mettere l’uso di docce calde a gettone (costo 1 euro) quando l’acqua era bollente per il lavaggio delle stoviglie, oltretutto dopo aver pagato quasi 45 euro (ed era già alta stagione e non altissima altrimenti avremmo passato i 50€) e con la piazzola appena sufficiente per la sola roulotte; oltretutto, nel dare un’occhiata in giro vedo molti stanziali con roulotte fagocitate (e sigillate) da ingressi in legno con ogni genere di elementi di dubbio gusto, verande fisse e qualche nanetto, insomma tutto il contrario delle casette “mobili” destinate agli stanziali, viste in Francia.

Triora, veduta di una viuzza interna.

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La piazzetta interna.

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Per caso è il paese delle streghe...o delle nipoti di esse.... :woot:

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Panorama dal paese.

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Altra vista interna.

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Altro particolare.

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Nel parcheggio di Luni.

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Uno sguardo...dietro...

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27/08/2023 – Imperia – Prato. Km 395,70 (km totali 3778,50).
Comunque siamo giunti alla fine del romanzo del viaggio, ci fermiamo solo nella zona di Luni per mettere un po’ d’ordine in roulotte e per preparare le valigie per il trasbordo e in tarda serata la roulotte è di nuovo al coperto nel rimessaggio.

Conclusioni: beh c’è poco da dire (qualcuno dirà, alla faccia, vedi quanto hai scritto sopra!!); il viaggio, non programmato se non nella sola meta iniziale di Clermont-Ferrand ci ha portato a sfruttare tutti i giorni a disposizione, ci ha fatto conoscere dei posti e monumenti bellissimi, forse esagerando anche un tantino (ma in fondo un po’ pazzerelli lo siamo). Il treno ancora una volta si è comportato benissimo e anche la Hyundai nonostante i quasi 320.000 km e con la prospettiva di cambiarla a breve (e con grosso dispiacere) non ha mai dato segni di sofferenza, così come la casetta di famiglia Laika Polo 39. Un ultimo appunto riguardo ai campeggi. Come è stato detto anche da altri, come Piro che ha girato anche lui la Francia, i campeggi da noi visitati non ci hanno deluso nonostante il mese di Agosto, sia come prezzi che come dotazioni di servizi, anche se per noi sono sufficienti la corrente per la Laika e i servizi essenziali come docce, lavabi per stoviglie e a volte biancheria.
E poi quest’anno il Top del camping municipale a Voussac con miliardi di stelle, luna compresa, e soli soletti e il tutto, come detto per € 15,75 a notte (ma anche gli altri visitati si sono attestati al massimo sui 34 euro nelle zone più rinomate o i 20€ nella zona della Loira). Unico neo è stata la pulizia…in alto; i francesi hanno probabilmente la vista bassa e non alzano mai gli occhi sopra la linea di orizzonte, altrimenti avrebbero notato la presenza di ragni e ragnatele in quantità industriale, soprattutto nel municipale della Loira (o forse non li levano perché sono amanti della natura!!). Anche gli stanziali in Francia sono relegati in casette prefabbricate ordinate e senza orpelli, al massimo qualche veranda ma tutto inserito direttamente nella casetta e non aggiunto dopo, tutto il contrario a quelli in Italia con vere e proprie baraccopoli (o seconde case de’ noantri) e capaci, come detto sopra, di farti pagare anche una doccia calda (sempre che funzioni) nonostante i prezzi non dico da albergo ma quasi.
In ogni caso il bilancio è stato molto positivo e anche le spese abbastanza contenute se si esclude il costo carburante e, stavolta, anche delle autostrade, soprattutto francesi (utile tuttavia il telepass Internazionale).
I km percorsi sono stati in totale 3.778,50.
Per quanto riguarda dotazioni di viaggio e “compagni” preciso che anche quest’anno ci siamo serviti del gazebo che sostituisce il tendalino originale (ma ancora presente a casa), di un frigo portatile bivalente della Brunner (molto efficace) in aggiunta al frigo della roulotte di cui funziona solo lo scomparto freezer (ma tenendo aperto lo sportellino del freezer siamo riusciti ugualmente ad avere qualcosa di fresco); come compagno a quattro zampe, invece, abbiamo avuto la compagnia del nostro orsetto russo, pardon orsetta, Piergina detta Piergi.

La nostra feroce, pardon vorace, :D compagna di viaggio a quattro zampette.

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Nel caso che in campeggio ci fosse ombra e fresco lei rimaneva in roulotte a far da guardia (debitamente foraggiata e “aerata”), mentre se faceva troppo caldo ci faceva compagnia nelle nostre scorribande turistiche. Una volta ha addirittura tentato la fuga; al nostro ritorno ce la siamo ritrovata libera sul pavimento della roulotte; era fuggita dalla gabbietta e addirittura saltata dal piano della cucina fino ad esplorare tutta la roulotte. Per fortuna al rientro ce ne siamo accorti, altrimenti si rischiava pure di pestarla; comunque ci ha fatto compagnia (anche troppo – la notte a causa della vivacità spesso la dovevo spostare nel bagno o in auto) ma si è fatta pure lei un bel viaggetto.
Concludo con la frase attribuita a Francesco I re di Francia e letta su un architrave di un Castello della Loira“ “Si l’an se preoccupat de l’achevement des choses, con n’entreprenrait jamais rien” che tradotto dice “ se ci si preoccupasse del portare a termine le cose, non si intraprenderebbe mai niente!”.

SauroC61 e family.

Ah, dimenticavo di inserire il piccolo episodio di Gino il Cocomerino. Ad Asti avevamo comprato in un Supermercato, un piccolo cocomero con l’intento di “farlo fuori”, come da nostra tradizione, per Ferragosto, vale a dire per il giorno dopo. Insomma questo cocomero, che ho battezzato Gino il cocomerino, è stato sballottato dal bagagliaio al frigo, dalla cappelliera al sedile posteriore e si è fatto tutto l’itinerario francese per poi fare ritorno a Prato (credo sia ancora nel frigo di casa). A un certo punto credo che abbia deciso di scrivere pure le sue memorie (dovrebbe diventare un best seller, o almeno potrebbe entrare nel guinness dei primati come il cocomero che ha viaggiato più di tutti, poi mi informerò se lo vuole pubblicare).
Le ultime notizie riportano l’acquisto di un kit per travestimento in zucca…chissà che non si palesi la prima trasformazione di un cocomero in Zucca di Halloween (potrebbe chiamarsi il "Cocomero Zuccherato o Zuccato"), :lol: sempre che per disperazione non decida di suicidarsi prima). :lol: :fisch.gif:

The end.

Edited by sauroc61 - 25/10/2023, 22:20
 
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La Francia è sempre presente e non delude mai!
complimenti!!

In attesa della seconda parte mando un saluto
piro
 
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certo che da non girare mai a girare da paura il passo è stato breve :XD: :XD: :XD: :XD: :XD:

grazie per farci sognare Sauro :fonzie: :fonzie:
 
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view post Posted on 10/10/2023, 13:35
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Bel giro, complimenti. Molto "intenso".
Mi hai fatto tornare alla mente alcuni giri fatti in Francia.

Mi manca Clermont Ferrand (non il Massiccio centrale, ma la città), che non pensavo fosse così interessante.
Visto che lambiamo la zona dei vulcani quando andiamo in Bretagna, magari ci facciamo un pensierino.

Per curiosità, facendo il Moncenisio, di quanto si allunga la strada (più che altro riferito al tempo)? Ho pensato anche io di rifarlo (l'ho fatto quando ero bambino. Al lago ho anche trovato per terra, abbandonata, la Cobra -la mia seconda pistola giocattolo preferita), ma poi temo che in Bretagna in due giorni non ci arriviamo.
 
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view post Posted on 10/10/2023, 15:12
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Vive in roulotte

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sempre belli i report sui viaggi in Francia.
Per noi amanti del plein air è la migliore meta d'Europa.
Complimenti per il giro e per le foto
 
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view post Posted on 10/10/2023, 21:51
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Campeggiatore nell'anima

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Ovvìa, ce l'ho fatta a completarlo; innanzitutto grazie a tutti. Per Baldo: non so quanto si allunga a non fare il Frejus perchè non ci sono mai passato, però non mi sembra tantissimo (poi sulla strada per Chambery si incontra Modane e quindi il Frejus); in ogni caso si attraversano paesaggi molto belli e anche la strada è percorribilissima sia in salita dalla parte Piemontese che in discesa nella parte Francese.

Per Bagniiino, qualcuno ha detto che la vita è come un libro, se non viaggi vedi solo la prima pagina; normalmente giro tanto e soprattutto la domenica sono sempre in giro (soprattutto Toscana, Umbria, Marche) e si scoprono posti bellissimi (tempo fa ho scoperto delle nuove terme quasi sconosciute ai più con acqua caldissima nella zona dell'Amiata, montagna che quest'anno ho frequentato tantissimo). Pensa che le mie signore, amanti del mare, quest'anno non hanno voluto mettere una sola unghia in acqua marina!!.
Comunque anche se senza roulotte ma una breve visita ad un miniraduno antenato ce l'ho fatta (al Mugello verde di San Piero a Sieve).

Un grosso abbraccio a tutti. :thankyou:
 
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view post Posted on 12/10/2023, 07:08
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Gitano allo stato puro

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posti stupendi, alcuni visti giusto l'anno scorso, altri già finiti nella lista delle cosa da vedere
 
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view post Posted on 29/10/2023, 13:32
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Stanziale

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Bello bello! Mi dai l'ispirazione per la prossima estate, massiccio centrale e poi Bretagna e Normandia, con visita almeno di Chartres e Bourges se non anche Parigi... però pare che la ciurma questa volta si voglia ammutinare per puntare alla Gran Bretagna...
 
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view post Posted on 30/10/2023, 21:54
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Gitano allo stato puro

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In Bretagna ci sono in questo momento!! :b:
 
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view post Posted on 30/10/2023, 22:21
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Campeggiatore nell'anima

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CITAZIONE (6Wheels @ 29/10/2023, 13:32) 
Bello bello! Mi dai l'ispirazione per la prossima estate, massiccio centrale e poi Bretagna e Normandia, con visita almeno di Chartres e Bourges se non anche Parigi... però pare che la ciurma questa volta si voglia ammutinare per puntare alla Gran Bretagna...

Beh Bretagna (soprattutto) e Normandia potrebbero essere le prossime tappe (o almeno sono le più ambite in futuro), anzi quest'anno Mont Saint Michel era già stato proposto ma poi è stato deciso di stare qualche chilometro più giù.....tuttavia anche la tappa della "ciurma ammutinata" non è malaccio, anche se qualcuna preferirebbe l'Irlanda in primis e la Scozia per secundis......vedremos.... :D
 
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view post Posted on 31/10/2023, 11:37
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Gitano allo stato puro

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Per le varie zone, io consiglio di rimanerci per un pò. Noi tra un pò avremo la cittadinanza della Bretagna :lol: , ma tutte le volte che ci veniamo scopriamo cose nuove. Per avere un'idea della regione occorrono almeno 15 giorni.
Anche per la Scozia occorrono alcuni giorni, a meno che non ci si voglia limitare a Edinburgo e Loc Ness.

Edited by Baldo. - 31/10/2023, 11:57
 
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view post Posted on 31/10/2023, 11:50
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Gitano allo stato puro

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CITAZIONE (Baldo. @ 31/10/2023, 11:37) 
Per le varie zone, io consiglio di rimanerci per un pò. Noi tra un pò avremo la cittadinanza onoraria della Bretagna, ma tutte le volte che ci veniamo scopriamo cose nuove. Per avere un'idea della regione occorrono almeno 15 giorni.
Anche per la Scozia occorrono alcuni giorni, a meno che non ci si voglia limitare a Edinburgo e Loc Ness.

Edimburgo è bellissima, locness si può saltare senza problemi oltre il lago c'è ben poco ma limitarsi a questi due significa vedere ben poco, Avienmore col treno a vapore e le sue campagne meritano, culloden con il museo e le tombe antiche, Inverness, Fort George e altro ancora, solo per farsi un'idea ci vogliono 2 settimane per approfondire un po' meglio 3
Anche noi vorremmo tornare ma al momento è impossibile :=/:
 
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view post Posted on 11/11/2023, 07:36
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Viaggia a 6 ruote

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Letto e visionato tutto d'un fiato...bellissimo il reportage !!!
Grazie per la condivisione !!!
 
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view post Posted on 11/11/2023, 09:13
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Stanziale

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Grazie Sauro x la condivisione. Come di consueto, un resoconto ispirato e di ispirazione x altri. O almeno per me
 
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