“Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia, stesso mare”, questo recitava la canzone di Mina datata 1963 e perciò antenata pure lei (la canzone e pure l’autrice), e questo è accaduto anche per me riguardo alle vacanze 2021. Eh si, per la prima volta sono ritornato sull’isola d’Elba dopo la settimana dello scorso anno, nello stesso campeggio anche se cercando in parte di diversificare gli itinerari sull’isola, perché di stare fermi e immobili in campeggio non se ne parla nemmeno. Per una serie di circostanze, fra cui il poco tempo a disposizione (questa volta almeno l’ultima settimana di Agosto e non quella centrale come lo scorso anno) e non ultimo per la mancanza di revisione della roulotte (prenotata per Ottobre e portata con me la prenotazione stessa, ma non si sa mai come girano le cose se ti fermano), insomma siamo arrivati al 22 Agosto e tutto è pronto per la partenza, compreso controllata generale alla Laika e applicazione di un lamierino al pianale causa un piccolo sfogliamento esterno, ma è meglio intervenire subito. Naturalmente le vacanze vanno movimentate un po’ altrimenti si rischia di fare troppo i sedentari ed ecco subito un brivido alla partenza. Normalmente quando un traghetto è prenotato per le 8.15 bisogna presentarsi almeno un’ora prima all’imbarco, se non prima; invece noi, nonostante la tabella di marcia alla “Carlo Verdone” prevedesse l’arrivo all’imbarco con largo anticipo, arriviamo “puntuali” alle 8.15, quando naturalmente il traghetto ha già preso il volo…pardon, il largo (per la colpa, fra moglie, marito e figlia, si rimanda al procedimento penale tuttora in corso, sperando arrivi presto la prescrizione…ma tanto si sa di chi è la colpa, ma non si dice….). Quindi di corsa a cambiare l’orario ma il prossimo posto libero è solo alle 16.30 del pomeriggio, altrimenti si può provare al traghetto successivo a quello perso, ovvero alle 10.15. L’addetto agli imbarchi vede di “fare il possibile” per imbarcarci sul prossimo e la fortuna ci viene in aiuto regalandoci un posticino in ultima fila, per cui con solo 2 ore di ritardo si sbarca a Portoferraio (d’altra parte il campeggio ci avrebbe accettato sicuramente da mezzogiorno in poi, per cui tutto sommato va bene pure così). Infatti sull’ora di pranzo siamo già piazzati nella piazzola e fra l’altro ci avevano assegnata una più grande di quella prevista perché nel frattempo si era liberata.
In attesa dell’imbarco (spostati dalla fila principale perché ritardatari al primo appello).
In coda ma siamo nella pancia della balena.
Rifornimento…al volo….
Piazzamento.
Già nel pomeriggio ci muoviamo per qualche spesa al supermercato e un primo approccio a Marina di Campo e a Procchio per passeggiare e “annusare” le vetrine da parte delle Signore…..
Il programma “non programmato” prevede, sulla falsariga di quello dello scorso anno, la mattina mare e il pomeriggio shopping o visita culturale e così già lunedì ci dirigiamo alla stessa spiaggia dello scorso anno perché ci eravamo trovati bene, ovvero dello Zuccale zona Capoliveri. Forse c’è più gente dello scorso anno quando si era in piena emergenza Covid, ma non è difficile distanziarsi (comunque a parte quando eravamo proprio sul mare, ma le mascherine le avevamo sempre e le precauzioni abbiamo cercato di rispettarle sempre, nonostante avessimo tutti il Green Pass, che comunque nessuno ci ha chiesto). Il pomeriggio un bel giro a Procchio e in deroga al programma, un bagnetto vicino allo “scoglio della Paolina” sulla costa nord.
Uno scorcio della spiaggia dello Zuccale.
Il 24 si ritorna sulla costa nord a Sottobomba (questa volta hanno messo anche qui il parcheggio a pagamento ma il prezzo non è esoso) e dopo il pranzo in campeggio ci dirigiamo verso Cavo (che l’anno scorso non avevamo visitato) e sulla strada di ritorno una piacevole e inaspettata visita all’Orto Botanico presso l’Eremo di Santa Caterina, con tanto di scambio di battute col “guardiano” che scopriamo essere stato un noto ciclista internazionale che ha partecipato a diversi Giri d’Italia, Tour de France, Parigi Rubaix, ecc. ….cosa non si scopre scambiando due battute “casuali”, in pratica non facendosi i cavoli propri…..Sulla strada di ritorno ci fermiamo ad ammirare gli scorci panoramici su Portoferraio, su Nisporto e la zona verso ovest.
La spiaggia di Sottobomba con tanto di gabbiano di guardia.
L'orto botanico di santa Caterina.
Veduta verso Portoferraio e Nisporto.
Giorno 25 Agosto: dopo la bella dormita in roulotte, in mattinata ci dirigiamo verso Pomonte sulla costa ovest passando per Marina di Campo per un po’ di shopping. A Pomonte ritroviamo il bel mare dello scorso anno, poco affollamento e la spiaggia di ciottoli di granito piuttosto grossi ma che ti permettono di goderti veramente il mare, insieme alle casette basse e al massiccio del Monte Capanne alle spalle del paese.
Pomonte da altra angolazione.
Nel pomeriggio si visita il paese di Sant’Ilario (il paese della musica) in attesa della visita prenotata all’”Accademia del Bello”, nel paese di Poggio, scoperta quasi per caso su un cartellone che pubblicizzava le iniziative Napoleoniche. Dopo la visita, molto piacevole e guidata da un architetto, scenografo, regista, ecc. nonché proprietario della residenza visitata, rientriamo al campeggio per il meritato relax; rinunciamo alla pizza che ero andato a prendere alla pizzeria vicino all’ingresso del campeggio perché nel frattempo ha cambiato gestore e…tipologia, diventando una piadineria (ma che non ci fa rimpiangere certo la pizza perché fa delle ottime piadine farcite e condite dalla simpatia della “robusta e corposa”, si sarà sui 100 kili e passa, della nuova titolare e del cuoco molto punk.
Due vedute di Sant'Ilario.
I tetti di Poggio e due interni dell' "Accademia del Bello".
Il 26 si riparte di buon mattino e dopo una piccola indecisione si ritorna al solito posto a Pomonte (si quest’anno abbiamo fatto la sedentarietà dei luoghi ma non certo dei movimenti…si beh, capisci a me!!).
Questa volta c’è un po’ di vento ma si fa ugualmente un bel bagno di sole e mare, tuttavia durante una breve passeggiata per ammirare dall’alto il paesaggio, una folata di vento mi porta via il cappello che rimane lì come ricordo sulla scogliera, nonostante gli innumerevoli tentativi per riprenderlo dagli scogli dov’era finito tramite aste in vetroresina, corde con uncini, rischi di rotolamenti sulla spiaggia sottostante di esseri umani (io) e detriti sassosi…ma stendiamo pure un velo pietoso…sul cappello.
Nel pomeriggio ci dirigiamo sul Monte Calamita, sopra Capoliveri, per una bella passeggiata a piedi verso la miniera a cielo aperto, con vista in lontananza sulle isole di Pianosa e Montecristo (c’era anche la visita guidata con fuoristrada e anche nelle miniere sotterranee, ma siamo arrivati un po’ tardi e allora ci siamo accontentati della comunque bella passeggiata).
Pomonte con vista sulla Corsica.
Dal Monte Calamita sopra Capoliveri e vista di Montecristo e una casamatta usata ai tempi delle miniere.
Il 27, visto che ci siamo trovati bene si ritorna a Pomonte (però ora basta, eh!); comunque per movimentare un po’ la giornata e dato che il mare non è calmissimo e c’è pure un po’ di vento, decidiamo di fare un salto in pedalò a vedere un relitto di una nave che si trova a poche decine di metri dalla riva; infatti il relitto si intravede soltanto ma in compenso ci facciamo una bella e breve escursione marina (tralascio le comiche per manovrare il pedalò, con rischio di finire sugli scogli alla Schettino).
La sera facciamo una disgressione dopo cena andando a Procchio dove assistiamo ad una rievocazione storica dello sbarco di Paolina Bonaparte che viene accolta dal fratello Napoleone sulla spiaggia, con corteo storico finale per le vie del paese (forse i gendarmi non erano proprio francesi visto che sbagliavano la destra con la sinistra, ma va bene così)….finale con un bel duo pianistico-violinistico con musiche dell’era napoleonica e vento forte a fare da contorno.
Si rientra a campeggio ormai chiuso ma meglio così, almeno non c’è ressa nella zona dei servizi!
Il relitto a Pomonte e l'incontro "d'Epoca" con Sua Maestà Napoleone Bonaparte, Paolina e corte.
Il "Burlone" di Procchio e il ritratto di "Nano" Campeggi nella piazzetta di Pomonte.
Ed eccoci all’ultimo giorno di questa breve vacanza; nonostante le previsioni dessero il 90% di pioggia, tanto da avermi spinto quasi a rimettere il tendalino la sera prima, poi per fortuna rimandato al giorno dopo, il cielo si presenta serenissimo, forse grazie al vento forte della sera prima, e perciò le operazioni di smobilizzo procedono con calma. Nel primo pomeriggio ci resta il tempo per fare una bella passeggiata per le vie di Capoliveri (che qualche sera prima avevamo evitato per la difficoltà di parcheggio) per poi riagganciare e dirigersi, questa volta con congruo anticipo, all’imbarco di Portoferraio. Tutto procede bene tanto che alle 1 di notte, dopo aver rimessato la roulottina, rientriamo alla casetta su fondamenta in muratura.
Altri scorci dell'Elba: Marina di Campo.
Dal monte Calamita con la Corsica sullo sfondo.
La costa ovest.
Quadri del maestro Bolano, recentemente scomparso, nella chiesa di Marina di Campo.
Una sorpresa in vetroresina....
Ingresso all'Accademia del Bello a Poggio, uno scorcio fiorito e due foto del Campeggio Casa dei Prati.
Dato che eravamo stati troppo “stanziali” e visto che al lavoro si rientra solo il lunedì, la domenica si riparte (ma questa volta senza roulotte) per Montereggio, in Lunigiana, dove si tiene annualmente la Fiera del Libro. Il posto merita una visita anche se si trova alla fine del mondo. Da Pontremoli, sulla A15 della Cisa, si prende per Mulazzo (altro bel paesino) e poi per altri 8 km fino al paese dei Librai (uno dei pochi al mondo), da dove partirono nell’800 i primi paesani con le gerle piene di libri, che poi avrebbero “esportato” in tutto il mondo la cultura dei libri (le librerie più famose di Milano, Venezia, Torino, ecc. hanno nomi di famiglie originarie di Montereggio, paese che fra l’altro ha dato origine al premio Bancarella).
Vi allego alcune foto del piccolo paese abitato da poche anime ma, a detta proprio di una di queste, un piccolo paradiso.
Montereggio (Mulazzo, Lunigiana).
Affittasi...per la modica cifra di 250mila euro a settimana!!!! (si, avete letto bene!!!)....purtroppo non avevano da rifarmi il resto.....
La costa est da Capoliveri e in coda per la ripartenza a Portoferraio.
Conclusioni: nonostante tutto quanto detto sopra anche quest’anno sono riuscito a muovere la Laika (pur col brivido della revisione, ma il dilemma era fra il risicare e il non rosicare) e a vivere una breve vacanza Elbana, nella speranza di poter visitare altri luoghi in futuro. Nonostante ci fosse più gente dello scorso anno, anche quest’anno siamo riusciti a ritagliarci sempre il nostro angolino non particolarmente affollato e a visitare e scoprire altri luoghi caratteristici che avevamo tralasciato nel precedente viaggio, sempre con lo spirito del vivere pienamente la vacanza col giusto equilibrio di svago, relax e scoperta di nuove cose.
Alla prossima uscita e grazie per la lettura.
Sauro & Family.
Edited by sauroc61 - 11/11/2021, 23:24