Non posso non dire la mia su questo argomento. Io amo i Nomadi, ma quando dico Nomadi dico la formazione storica: Augusto Daolio (voce), Beppe Carletti (tastiere), Gian Paolo Lancellotti (batteria), Umberto Maggi (basso), Christopher Patrick Dennis (chitarre e violino). Augusto, Chris, Umberto, Paolo e Beppe: I Nomadi. Così il compianto Augusto li presentava sul palco, loro 5 tutti allienati quasi a formare una cosa sola (appunto, I Nomadi), si offrivano al pubblico completamente, senza maschere, seza promozioni, senza supporti di TV o radio, ma solamente 5 personalità artistiche di livello che suonavano per la gente. Adesso mi è molto difficile identificare con la stessa parola un fenomeno che è molto diverso: ora c'è il merchandising, c'è da fare il disco per mandarlo in classifica, sembrano essere un gruppo ma decide uno solo (Carletti) e gli altri stanno sotto di lui. Le canzoni che eseguono nei concerti sono principalmente le ultime, la storia che hanno i Nomadi serve come promozione ma poi fanno cose e canzoni diverse. Non ha più senso, secondo me, un gruppo che in 3 anni (1989-1992) perde 4 componenti su 5, di cui uno il cantante immagine e altri due musicisti di valore che hanno suonato per 20 anni. Rispetto chi c'è adesso nei Nomadi, ci mancherebbe altro, ma non sono i veri Nomadi, quelli che trent'anni fa hanno rifiutato le regole dello showbusiness per dedicarsi esclusivamente agli ascoltatori, che hanno cantato di guerre, di lotta al nucleare e di realtà quando invece imperversavano solo canzonette d'amore. Mi auguro che Enec e Nino, per questioni anagrafiche, abbiano avuto l'occasione di vederli dal vivo negli anni 70-80: io ho alcune registrazioni, ti fanno rabbrividire ancora a distanza di anni.
Giusto per ricordare chi erano:
Da sinistra: Umberto Maggi, Beppe Carletti, Augusto Daolio, Chris Dennis, Paolo "GPL" Lancellotti
Ancora
Ciao
Federico
