del perchè la decisione di andare in pensione, anche la mia anima ha fretta

Come è diversa la vita e sono diversi i punti di vista, uno dei dispiaceri miei e di mia moglie è che con due figli, entrambi zitelloni, noi non abbiamo e non avremo nipotini da coccolare e perché no, viziare.

O non capisco io o hai confuso la discussione.

Nessun problema, scherzavo, già io sono il re dei rinco, bisogna pure approfittare.

Urca che argomento “filosofico” che avete tirato fuori!! Beh essendo arrivato ai 57 anni posso dire qualcosina anche io.
Non sto qui a rifare il curriculum delle cose passate ma prendendo come metafora il sacchetto di biscotti direi che il mio è ancora piuttosto pieno; ne potevo mangiare assai di più ma in ogni caso non mi devo lamentare perché ne potevo mangiare anche molti meno.
Ho girato molto e già questa è una soddisfazione e anche con la roulotte, scoperta solo in tarda età, ho fatto i viaggi più belli della mia vita. D’altra parte sono un tipo piuttosto “pigroso”, nel senso che la troppa iperattività non è il mio stile, tuttavia potevo certamente fare di più (e potrei farlo anche ora, basterebbe che mi dessi una mossa).
Anche se il Futuro, con la Effe maiuscola, non è certo in mano mia, quello alla mia portata non lo vedo molto roseo, non tanto per il lavoro appena stabilizzato ma per la misera pensione che mi toccherà, se mi toccherà! Pertanto bisognerà che sfrutti maggiormente questo tempo presente e prendere al volo tutte le occasioni, piccole o grandi che siano, perché l’obiettivo è essere felici e se uno sa o deve per forza di cose, accontentarsi, come dice il proverbio…godrà del momento; in fondo l’aspirazione di ogni uomo è arrivare alla conclusione delle favole…”e vissero felici e contenti” quindi ognuno può decidere di essere contento come meglio crede e in fondo posso ritenermi felice anche così (anche perché con i se e con i ma si finisce solo per rimpiangere cose che avresti potuto fare e non hai fatto ma chissà come sarebbero andate a finire).



Mmm, ho riletto il discorso e mi sembra un po' contorto.....sarà perchè anche per me è iniziata la parabola discendente?...

contorto ma capibile, tuttavia io un controllino per l'alzheimer lo farei

Sicuramente molti di voi mi "odieranno",perchè all'età di 54 anni con 40 di lavoro per la fortuna che tutti i datori di lavoro hanno messo sempre i contributi,perciò la ditta "per l'esercizio telefonico" dovendo diminuire la forza lavoro mi ha "obbligato " andare in pensione,anche se non ero del parere visto l'età ,altrimenti il mio posto di lavoro poteva essere in qualsiasi posto in Italia e non più a Modena.
Voi che cosa avreste fatto?
Visto che mia moglie lavorava ancora ,ho pensato di "aiutarla" in casa,ma neanche a parlarne ,sempre discussioni,così mi sono messo a sistemare casa e tenere sempre pronta la roulotte.
Purtroppo non ho mai avuto degli hobbi,mai andato al Bar o polisportiva,mai andato a vedere una partita di pallone,l'unica mia passione da sempre è viaggiare così è stato,quando mia moglie poteva siamo andati in tantissimi posti da Nord Kapp a Santa maria di Leuca ,da Barcellona a tutta la Sardegna e ,ora posso dire che ne è valsa la pena in special modo ora che ho dovuto vendere la Nardi e gli unici viaggi sono per visite e se possibile andare a Dobbiaco dove abbiamo un mini appartamento.
Perciò,ragazzi godetevi quello che avete ora ,anche se alla sera dovete fare i conti con con la stanchezza il nervosismo,il "purtroppo" come fare per mettere un pezzo di pane in tavola,e pensate sempre che il bicchiere è SEMPRE mezzo pieno e che,"Domani" sarà migliore..
E' dura crederci,ma vi auguro di non dovermi mai dar ragione.

nel corso della vita di ognuno, chi più chi meno, ci si pongono alcune mete e degli obiettivi da raggiungere, dallo studio al lavoro come per qualsiasi altra cosa che preveda un traguardo, non sempre si raggiungono tutti, l'importante, come nello sport, è l'aver quantomeno partecipato.
per il semplice fatto che gli individui sono dissimili ne viene da se che la visione sarà alquanto diversificata in funzione dei parametri che ci saremo dati, l'importante sarà che tale visione non venga distorta lungo il cammino, permettendo ad alti e bassi, o ad incidenti di percorso, di fiaccare la nostra resistenza emotiva.
alla fine ci ritroveremo con ciò che avremo seminato e che andremo a raccogliere trovando il coraggio di non imputare alla sfortuna, alle avversità, o a quanto d'altro che sarà accaduto lungo il tragitto, il pensiero anche più che lecito di cercare alibi al pregresso.
inevitabile allora tirare le somme volgendosi indietro e pensando se non sia meglio (se realmente fosse mai utopisticamente possibile) permutare quanto ottenuto nel frattempo con la gioventù svanita.
orbene qui è contenuto il codice che ci permetterà di decodificare quella formula segreta che è solo in noi stessi e che infonderà l'energia ulteriore per comprendere che nulla potrà mai cambiare le sorti dal punto in cui ci troviamo adesso, ed allora tanto più bello ed esclusivo sarà il nostro traguardo quanto ottimale sarà stata la nostra intera esistenza.