Roulotte Antenate (Caravan) il forum

danielegr, un vecchio roulottista

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view post Posted on 11/10/2012, 12:11
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Gitano allo stato puro

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Visto che insistete, continuo. Avevamo detto che la meta era il Gargano, passando però prima per altri paesi della Puglia. Passiamo naturalmente da Alberobello, e credo che sia stato in quell'occasione che avevo fatto la foto di un paio di post fa. È stato da quelle parti che, per la prima e unica volta nella mia carriera di roulottista che sono stato insultato, proprio in quanto roulottista, o forse solo in quanto turista. Ho avuto per un attimo voglia di reagire, ma poi ho pensato che non era il caso di rovinarsi le ferie per una cretina che dava fiato alla bocca.
Comunque, dopo aver peregrinato un po' capitiamo verso la nostra meta: il Gargano. Dalla strada principale vediamo una diramazione che scende verso il mare e ci avventuriamo: che bello!! Ho scoperto dopo che il luogo si chiama Cala della Pergola e questa foto, trovata su Google Earth, ne rende solo una pallidissima idea.

jpg

Immaginatevi un posto deserto, c'eravamo solo noi e la nostra roulotte, con un mare da favola, limpido, si vedeva il fondo anche da diversi metri di distanza. Una cosa indimenticabile. Ci siamo fermati su quella strada, che era a fondo cieco, sfociava direttamente al mare per un paio di giorni, poi siamo andati verso Vieste e lì troviamo un campeggio che era ancora in fase di montaggio: era il Gattarella (non è merito mio ricordare il nome, anche qui il merito è di San Google Earth). Anche lì il mare era stupendo e c'era un simpatico isolotto a poche centinaia di metri dalla riva. È stato proprio mentre io andavo verso quell'isolotto che mio figlio (3 anni e mezzo) che sguazzava felice con il suo salvagente ha scoperto la valvola per lo sgonfiaggio. Le urla di mia moglie mi hanno richiamato: non credevo proprio di riuscire ad essere così veloce in acqua... Mark Spitz mi fa un baffo a me...
E poi lo squallido rientro a casa: avevamo pensato di fare l'ultimo bagno a Rimini. Lascio a voi il confronto fra quel mare stupendo, degno delle Seychelles e delle più rinomate spiagge tropicali e quel putridume che avevamo trovato a Rimini (mi hanno detto che poi la situazione di Rimini era molto migliorata, io sto parlando di quasi mezzo secolo fa).
Siamo tornati altre volte al Gargano, ma ogni anno vedevamo un netto decadimento, almeno secondo i nostri gusti. Il decadimento era chiaramente dovuto al fatto che non eravamo più gli unici a conoscere quei posti: il turismo di massa ha certamente i suoi vantaggi, ma comporta anche l'inevitabile perdita di quella magia che avevamo trovato la prima volta.
 
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view post Posted on 11/10/2012, 12:13
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Viaggia a 6 ruote

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E' sempre un piacere leggerti....
 
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view post Posted on 11/10/2012, 14:23
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Roulottista per la vita

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CITAZIONE (umby&francy @ 11/10/2012, 13:13) 
E' sempre un piacere leggerti....

Condivido!!
 
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view post Posted on 11/10/2012, 20:11

Girabbbaccchino

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Mittttico danielegr!
complimenti e ... avanti con il racconto!!
e per piacere: foto, fotoo, fotooo please!!!
(adoro l' amarcord)
:B):
 
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ilcampeggio
view post Posted on 11/10/2012, 20:45




Bellissimo racconto Daniele

E' stato un vero piacere leggerti :americ4:



Alla prossima :ditosu:


Giuliano
 
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view post Posted on 12/10/2012, 13:02
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Gitano allo stato puro

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Dopo quelle prime emozionanti e bellissime esperienze, abbiamo continuato: sempre, ogni anno appena finite le scuola la famigliola si trasferiva in qualche località, marina o montana. Io facevo il pendolare nel fine settimana.
Tornando al Gargano: due o tre anni dopo c'eravamo tornati: avevamo trovato un “campeggio” quasi in riva al mare. In effetti non era un campeggio vero e proprio, era un contadino (mi pare che si chiamasse “Matiù”) che, dietro congruo compenso, permetteva che le roulotte potessero stare nel suo terreno.
Non c'erano servizi: Matiù ci diceva: fate come noi, passate sotto il ponte della strada e andate in quell'altro terreno e lì fate quello che dovete. Il problema era che in quell'altro terreno spesso c'era … un toro.
In compenso era un posto favoloso: si chiamava Baia San Felice, c'era il mare meraviglioso del Gargano, un arco di roccia da una parte, una specie di galleria dall'altra. Mi spiego meglio, con una foto presa sempre da Google Earth:
questo è l'arco:

jpg



La galleria, invece, era una specie di grotta con due uscite che attraversava un promontorio: formava un angolo retto ed era impressionante quando si era a metà del percorso, vedere il mare che entrava dall'altro ingresso e quasi lo chiudeva.
Avevo dimenticato di dire, nel post precedente, che mentre eravamo a Cala della Pergola era arrivato un barcone che faceva il giro delle grotte del Gargano. Naturalmente l'avevamo preso al volo e così ci siamo potuti godere un'altra delle indimenticabili perle del Gargano. Ho avuto la curiosità di guardare su Google Earth come è adesso. Beh, sono contento di averlo visto quarant'anni fa...
Non si può dimenticare poi un pranzo fatto alla Torre dell'Aglio, una torre di avvistamento dei saraceni che era adibita a ristorante. Eravamo arrivati ad ora un po' tarda, saranno state le due-due e mezzo o forse le tre, con una fame da lupi. Ci dicono: ma adesso non abbiamo più niente, vediamo cosa possiamo mettere insieme, vi dovrete accontentare. Altroché se ci siamo accontentati! Con quattro cose che avevano lì, non ricordo più bene, pane, olio, un'insalata che più mista non si può e poco altro ci imbandito un banchetto da re!!
Ma la cosa più “sensazionale” che abbiamo fatto con la Sprite è stato il viaggio in Tunisia (1974, ma di quello ne parliamo un'altra volta: ho trovato anche alcune foto).
In Puglia, oltre al Gargano, abbiamo in anni successivi visitato Otranto (bellissima anche quella: però il Gargano è (o almeno “era”) un'altra cosa.
Di Otranto il ricordo più vivo è stata mia figlia (sarà stato il 1972, lei è nata nel 71) che per la prima volta si è staccata dalla mamma ed è arrivata, traballando ma camminando da sola, da me. Ma questo con la roulotte c'entra poco.
Alla prossima!!
 
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view post Posted on 15/10/2012, 12:29
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Gitano allo stato puro

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Già, il viaggio in Tunisia. È stato nel 1974. Nel frattempo avevo cambiato la trainante Fiat 124 con una più potente 125 S. Con un gruppo di amici/colleghi abbiamo organizzato (o meglio, hanno organizzato loro, io mi sono solo accodato) una vacanza roulottistica in Tunisia, cosa che ai quei tempi non era molto comune. Eravamo in cinque, quattro roulotte e una tenda, ci siamo procurati una guida del posto (si chiamava Hamid) e abbiamo prenotato il traghetto da Genova a Tunisi. In attesa dell'imbarco avevamo lasciato la roulotte in un campeggio dalle parti di Lerici, credo a Fiascherino e (primo errore) le provviste per la Tunisia le avevamo stivate tutte nel gavone di poppa con il risultato che appena abbiamo alzato i piedini per la partenza, la roulotte si è seduta. Poco male, un po' di lavoro in più per distribuire meglio i pesi e poi si parte. Però la manovra per uscire da quel campeggio necessitava di una marcia indietro in salita, e io mi ero dimenticato di inserire il blocco del freno a repulsione (secondo errore). Quindi una gran puzza di frizione bruciata, ma per fortuna niente di grave.
Arrivati a Genova troviamo gli amici, ma c'è una sorpresa: la nave non è ancora arrivata: è annunciato un ritardo di una decina di ore perché c'era uno sciopero da qualche parte. Alla fine comunque si parte, anche se c'è il mare mosso e diversa gente che soffre parecchio il mal di mare. Arriviamo a Tunisi e iniziano le procedure di sbarco, di una lentezza incredibile. Io sono stato tra i primi a scendere ed ho dovuto aspettare più di tre ore gli altri amici. Finite finalmente le formalità di dogana ci avviamo verso Tunisi, dove ci aspetta la guida. Le solite cose, visita ai soliti palazzi (giuro che non ricordo niente) e al Suk, poi ci dirigiamo verso uno dei pochissimi campeggi della Tunisia, a pochi chilometri da Tunisi. Era un campeggio molto spartano, ma lì per la prima volta abbiamo sentito il canto del Muezzin che, all'alba, invitava alla preghiera. Un canto dolcissimo e molto suggestivo.
Ovviamente la visita ai soliti posti, Cartagine, Sidi Bou Said, e poi naturalmente le oasi: Kairouan, Nefta, Tozeur, Matmata eccetera. I nostri amici ripartono: noi abbiamo ancora una settimana di ferie e in quella settimana ce la siamo veramente goduta, liberi di fare quello che volevamo. E quello che volevamo era andare a Chenini, vedere le parti meno “turistiche” della Tunisia, per esempio una bottega di vasaio nell'isola di Djerba e tante altre cose così..
Ecco i primi cammelli


la%2520nostra%2520roulotte%2520nel%2520deserto

Io sul cammello (Sì, lo so che sono dromedari e non cammelli, ma mi piace di più chiamarli così)

Gabez%2520sul%2520cammello%2521%2521

La traversata del lago salato (Chott el Derid) con la nostra guida.
Chott%2520el%2520Derid%2520deserto%2520salato%2520con%2520la%2520nostra%2520guida%2520Hamid

 
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view post Posted on 16/10/2012, 10:27
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Questo è quello che si dice un vero Antenati book :fonzie:
 
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Girabbbaccchino

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... eccezzziunale veramente ...
 
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view post Posted on 18/10/2012, 08:37
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In quegli anni (seconda metà degli anni '60) eravamo in pochi a frequentare i campeggi, e ancora meno quelli con la roulotte. Io sono sempre andato alla ventura, mai prenotato un campeggio. Dopo aver fatto un po' di chilometri su strade non sempre in buone condizioni, qualsiasi posto andava bene e si era sicuri di essere accolti da un amico, più che da un gestore di campeggio, e questo soprattutto nel Meridione. Infatti prendevamo l'autostrada del Sole e poi, quando ci sembrava di essere arrivati abbastanza a Sud, più o meno dalle parti di Salerno, uscivamo e attraverso la viabilità ordinaria raggiungevamo la costa e cercavamo i posti che più ci piacevano. Fu così che arrivammo a Palinuro. Era allora un borgo di pescatori o poco più: il turismo di massa sarebbe arrivato pochi anni dopo e avrebbe profondamente cambiato quello che era un posto paradisiaco.
Cerchiamo un campeggio pensando che tanto, anche se non lo avessimo trovato, bastava uscire di un chilometro dal paese e ci saremmo potuti arrangiare benissimo lo stesso. Vediamo un'insegna strana e molto “artigianale” che ci fa pensare che sia di un campeggio e entriamo. Il proprietario ci accoglie festante, ci guida subito a un posto migliore di quello che avevamo scelto noi, e ci dice: siamo nel mio frutteto: fichi e fichi d'india. Prendetene fin che ne volete che mi fate un piacere. Benissimo, diciamo, ma i fichi d'india pungono, non abbiamo guanti, come facciamo a prenderli?
Non c'è problema, ci dice e ci consegna l'attrezzo che usavano loro per raccogliere i fichi d'india, semplicissimo e geniale. È una semplice canna di bambù in cima alla quale è praticato un taglio a croce. Due pezzetti di bambù tengono aperto il taglio e con quello strumento basta inserire il fico d'india nello spazio fra i tagli, fare una leggera forza e il fico è staccato. Non avete idea di quale sia la goduria a stare stravaccati sui divanetti della roulotte, mangiando fichi d'india e sputando i nocciolini fuori dal finestrino...
C'era un solo problema in quel campeggio: i bagni non avevano il tetto. Il padrone del campeggio ci dice: ma che problema c'è? tanto qui non piove mai.
Naturalmente proprio quando c'eravamo noi ha piovuto: siamo andati al cesso con l'ombrello...
 
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view post Posted on 24/10/2012, 12:50
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:fonzie: :fonzie: :fonzie: :fonzie:
 
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Cavolo che storia...dire che sei un mito è veramente poco...ho la bava alla bocca!!!!!!!!! :D :thankyou: :thankyou: :fonzie: :fonzie:
 
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view post Posted on 24/10/2012, 21:38
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Naturalmente rimaniamo in attesa delle puntate seguenti di questi bei racconti!!!!!!
 
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view post Posted on 25/10/2012, 07:13
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Dicevamo dunque di Palinuro (oh, quando siete stufi di sentire i ricordi un vecchio rimbambito non dovete fare altro che dirmelo...). In quel periodo Palinuro non era ancora alla moda, ma stava per diventarlo. Poco distante c'è Marina di Camerota, ma non c'era una strada carrozzabile per arrivarci. Infatti proprio sulla litoranea da Palinuro a Marina di Camerota c'è un promontorio, ma non c'era ancora la galleria per attraversarlo. Si sarebbe dovuto passare per Camerota su strade di montagna molto disastrate. Impensabile farlo con la roulotte. Però ci avevano detto che lo scavo della galleria era imminente, e che l'anno dopo, o quello dopo ancora, la strada sarebbe stata transitabile. Per il momento bisognava accontentarsi di arrivare alle spiagge intorno al promontorio. Poco prima si vedeva che erano in costruzione due villaggi vacanze, come si chiamerebbero oggi, il Blue Marvin e il Black Marvin Club (se ricordo bene i nomi).
E infatti un paio d'anni dopo siamo tornati in zona: Palinuro era già cambiato e del campeggio con i fichi non abbiamo più trovato traccia: probabilmente il proprietario aveva venduto il terreno per costruirci un casermone ad uso dei turisti. In compenso, però era stata aperta la strada per Marina di Camerota. Lì abbiamo trovato un campeggio che ci piaceva e ci siamo fermati. Si sa che in campeggio è facile fare amicizia: avevamo trovato una famiglia di Romani simpaticissimi. Facevamo da mangiare a turno, una volta noi e la volta dopo loro e si mangiava insieme: il marito sapeva preparare degli spaghetti “cacio e pepe” che erano una bontà!
È stato in quel campeggio che la moglie del proprietario del campeggio convinse mia moglie (con poca fatica, peraltro...) a preparare la passata di pomodoro per l'inverno. Utilizzavano un bidone che era su un supporto in ferro sollevato da terra, lo riempivano d'acqua, almeno un centinaio di litri, e dentro mettevano le bottiglie che erano state riempite con il passato. Poi accendevano dei bei ciocchi di legna sotto al bidone e lo lasciavano per tutta la notte (altro peso sulla roulotte per il viaggio di ritorno...).
Immagino che la zona di Marina di Camerota sia molto cambiata anche lei: quarant'anni fa era un paradiso, spiagge semivuote, isolotti che si potevano raggiungere a nuoto, grotte meravigliose da visitare con le barche dei pescatori locali, calette stupende: ne ricordo una in particolare, si chiamava Cala Fetente a causa dell'odore di acido solfidrico (quello delle uova marce) che veniva esalato da qualche spaccatura. Mi pare che il pescatore ci dicesse che era molto bella, ma appunto a causa di quell'odore che poteva aumentare e diventare velenoso era meglio passare senza fermarsi troppo.
Ho provato a dare un'occhiata alla zona tramite Google Earth: mamma mia cosa è diventato quel posto!! Meglio averlo visto più di quarant'anni fa...
 
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view post Posted on 25/10/2012, 07:43
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CITAZIONE (danielegr @ 25/10/2012, 08:13) 
(oh, quando siete stufi di sentire i ricordi un vecchio rimbambito non dovete fare altro che dirmelo...). I

Ma stai scherzando? Sono talmente belli i tuoi racconti che sembra di fare i viaggi insemi a voi :rolleyes: :schumi: :schumi: :fonzie:

Dai,dai, che siamo in trepidante attesa...
 
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